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Mandara lancia stracciatella e burrata di Bufala

Il miglior modo di onorare la tradizione è innovarla.

Partendo da questo semplice principio, la “Ilc La Mediterranea” – azienda leader nel settore dei formaggi a pasta filata e titolare dello storico brand dell’agroalimentare italiano “Mandara” – ha deciso di arricchire ulteriormente il proprio bouquet di prodotti con due ultimissime creazioni: la burrata di bufala e la stracciatella.

E per tenere fede alla tradizione che la vede pioniera nell’invenzione e nella sperimentazione del packaging (negli anni Novanta, il patron Giuseppe Mandara conquistò il mercato utilizzando i brick del latte per conservare la mozzarella), il marchio campano ha deciso di innovare non solo i prodotti ma anche i contenitori.

Ma andiamo con ordine. La burrata di bufala è il risultato di un lungo lavoro del laboratorio ricerca & sviluppo della Ilc La Mediterranea (una delle pochissime realtà del comparto in Europa a vantarne uno in cui sono impiegati in pianta stabile esperti e tecnici del settore), che rappresenta il trait d’union tra il mondo caseario campano e quello pugliese.

Per mesi, infatti, i maestri casari della Ilc La Mediterranea hanno collaborato con i colleghi pugliesi con un proficuo scambio di informazioni riuscendo a far fondere – è proprio il caso di dire – le caratteristiche del tipico formaggio della regione pugliese, rispettandone i requisiti del territorio d’origine, con le peculiarità del latte di bufala, trattato con la maestria e il know-how della Ilc La Mediterranea.

L’esito di questo specialissimo connubio è un formaggio unico nel suo genere, che si caratterizza per un perfetto livello di cremositá del cuore di panna (la stracciatella, in pratica). La burrata, infatti, possiede un’equilibrata densità, ottenuta sfruttando al massimo le potenzialità della panna di bufala (sviluppata grazie alla collaborazione del burrificio Agrisole, azienda del gruppo Mandara) sulla base di uno specifico ed esclusivo
trattamento termico al naturale.

E ora parliamo dei nuovi vestiti con cui la Ilc La Mediterranea ha deciso di fasciare i suoi ultimissimi prodotti (ma già sono allo studio altre creazioni).

Dalla partnership con la Italpack Cartons, azienda con know- how tecnologico trentennale acquisito nel gable top, sono nate due nuove linee di packaging in esclusiva per la Ilc La Mediterranea: l’Eco Carton, contenitore pronto all’uso, impilabile e sostenibile, pensato per alimenti sfusi; e l’EvoCup, un packaging innovativo che garantisce una sicurezza alimentare e una shelf-life dei prodotti identica ai contenitori tradizionali, utilizzando però l’85% di plastica in meno. In particolare, l’EvoCup è composto prevalentemente da materiale rinnovabile e riciclabile: la carta, con una sottile pellicola di polietilene, assicura la freschezza del prodotto e il mantenimento delle proprietà organolettiche.

Infatti, la Ilc La Mediterranea è da sempre particolarmente attenta alla tutela dell’ambiente e all’efficienza energetica anche nel ciclo produttivo:

negli ultimi anni ha sviluppato un sofisticatissimo sistema di depurazione e filtraggio delle acque – necessarie per la lavorazione dei latticini – che consente un ulteriore livello di controllo e di garanzia per i consumatori, e che di fatto rappresenta una forma di difesa e salvaguardia dell’ambiente che è e resta la casa di tutti noi. Ulteriori adeguamenti della struttura produttiva, con innovazioni tecnologiche in grado di reggere l’aumento esponenziale della domanda già registrato nell’estate del 2017 e atteso per il 2018, confermano la vocazione della Ilc La Mediterranea a mantenere e rafforzare la posizione di leadership sui mercati internazionali.

Esportando oggi in mezzo mondo le eccellenze della tradizione casearia campana. In Europa (Francia, Gran Bretagna, Germania soprattutto), negli Stati Uniti e in Australia, fino ad arrivare in Medioriente, in Corea, in Cina e in Giappone. Ovunque ci possa essere, insomma, voglia di latticini di prima scelta. La sede – di color arancione, come il brand della bufala – si trova a Mondragone, in provincia di Caserta.

Una terra affascinante, da sempre considerata luogo d’elezione per gli allevamenti bufalini: qui, ogni giorno, i maestri casari e i responsabili della produzione attendono alla perfetta riuscita della lavorazione. Da anni ormai l’azienda si è infatti dotata di un sistema di controllo della qualità e di tutela dei meccanismi di produzione che non ha eguali nel comparto dell’agroalimentare nazionale: otto specialisti sono in pianta stabile in sede per un monitoraggio costante, a cui va poi aggiunta una squadra di consulenti esterni alla quale è affidato il compito di verificare, ulteriormente, la bontà del prodotto e delle materie prime utilizzate.

Tutto per poter offrire ai consumatori la certezza di una mozzarella di prima qualità. Già, le materie prime. Non esiste un’ottima mozzarella senza un eccellente latte. Il latte scelto dalla Ilc La Mediterranea proviene da allevamenti certificati Dop di primissima scelta che si trovano tra Latina, Frosinone, Caserta e Salerno. Laddove la cultura del controllo e la severa selezione dei capi sono parole d’ordine e requisiti essenziali per poter lavorare con la Ilc La Mediterranea.

Allevamenti, tutti, che, oltre a essere sottoposti ai controlli da parte di Asl, Nas, Nac e carabinieri forestali, sono ispezionati pure dagli esperti della Ilc La Mediterranea per verificare il rispetto di tutti gli aspetti del sistema gestionale aziendale: struttura dell’allevamento; livello igienico; fonte dell’acqua; tipologia degli animali allevati; prassi igieniche; stato di salute degli animali; tracciabilità del latte; area geografica dell’allevamento; numero di addetti per animale; illuminazione; pulizia delle strutture per alimentazione; e trattamenti terapeutici seguiti da veterinari.